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Seshen Peace Blog: i tre principali byas cognitivi sul pacifismo, Ghali e una raccolta firme per la speranza.

Aggiornamento: 11 apr

Il Seshen Peace magazine è nato per un motivo preciso: sfatare tutti i pregiudizi verso la pace o il pacifismo, sfatare tutti quei "byas cognitivi" che inducono a pensare che sia un'utopia o che sia impossibile e che, effettivamente, si radicano così forte dentro la testa delle persone che diventano un vero e proprio blocco ad agire se non solo a penare qualsiasi cosa che ne concretizzi la realizzazione.


Nel giornale ne stavamo individuando alcuni, uno a numero, che posso elencare qui, almeno i tre principali, anche se nei prossimi articoli continuerò con nuovi temi:


  1. pensare che la violenza sia innata nell'essere umano e non ci sia nulla da fare: in realtà, molti studi psicologici evidenziano che questa sia una convinzione falsa, perchè si confonde la violenza con la rabbia. La rabbia è un sentimento che ci fa capire che qualcosa non va, la violenza è una sua espressione distorta che dipende da fattori educativi e culturali trasmessi da una generazione all'altra come "insite", solo perchè non si sono approfonditi e coltivati altri modi di gestirla.

  2. considerare la guerra inevitabile: come se essa non fosse una scelta politica che ricade sul popolo senza il suo reale consenso, ma una specie di evento meteorologico. Fortunatamente, negli ultimi mesi abbiamo sentito anche figure illustri affermare che non sia così: ad esempio il Presidente della Repubblica Mattarella ha affermato proprio che la guerra non è un evento che "capita", ma appunto una scelta.

  3. pensare che il pacifismo sia antipatriottico perchè "in caso di attacco scappi e non difendi la tua terra e chi ami": punto primo, in Italia esiste ad oggi l'obiezione di coscienza, che non significa essere dei disonorati, ma preferire prestare servizio salvando vite, ad esempio in ambulanza. Punto secondo: la terra che mi ha dato vita e istruzione e servizi, l'ho "pagata" con le tasse, quindi ciò dovrebbe svincolarmi dall'essere un pezzo di "carne da macello" che in caso di bisogno diventa una sorta di proprietà. Sono un essere umano con un diritto inalienabile: la Vita. Punto terzo: se la guerra è una scelta, preferire la mediazione non è antipatriottico, ma molto patriottico perchè il leader di una nazione che riesca a tenere con le "buone" un equilibrio con altri stati è inevitabilmente il più abile e il più vincente: questa cosa dovrebbe riuscire ad entrarci in testa: la pace è un vantaggio indiscutibile sia per l'economia che per ogni ambito.


Detto questo, purtroppo ancora quasi ci sentiamo in colpa se desideriamo ciò che dovrebbe essere un diritto tutelato: la pace, una vita tranquilla e onesta. Perchè? Perchè siamo abituati a frasi come "una volta i ragazzi come te andavano a combattere, voi non fate niente!" oppure: "Ma cosa vuoi stare bene, cosa pretendi, diglielo ai bambini in guerra, quella è la vita reale non la tua!"


Quantomeno, con la situazione a Gaza, molte coscienze si sono risvegliate e si sono rese conto che la guerra è proprio una cosa che non ci sta più con l'evoluzione storica.

Io credo sia una consapevolezza che ormai solo i pazzi sanguinari o gli ignoranti non percepiscono.


E qui mi ricollego al cantautore Ghali, perchè ha detto una frase, durante il festival di Sanremo 2024, che ha avuto un'eco enorme e che ha proprio centrato il nodo: "si ha paura di perdere qualcosa a dire viva la pace".


Per questo è importante lavorare sulla rieducazione a certi concetti e premere affinchè le buone intenzioni vengano sempre più messe in atto dalla politica.


Per questo ho realizzato questa raccolta firme: per incentivare il nostro governo a seguire la strada diplomatica. Clicca il link, firma e condividila, l'obiettivo è raccogliere 50 firme al giorno e poi mi impegnerò a trovare il modo di consegnarla realmente, ma servono davvero davvero tante firme per fare capire ai destinatari che per gli italiani "w la pace" è qualcosa che fa guadagnare e non perdere.

Un caro saluto,

Laura




Ed ecco una poesia della mia amica Fiorina De Simone, una delle scrittrici dell'ex magazine:



Come il bacio di un raggio di Sole,

sii luce e poni i tuoi confini.

Spoglia i tuoi pensieri dalle subdole illusioni,

rinvieni la tua Verità.

Non fermarti a un mondo di corruzioni,

rivesti le tue profondità.

Guardando verso un limite fatto di parole

puoi accorgerti che non è barriera tra cuori

né ostacolo alle unioni,

ma spazio infinito

per proteggere i nostri fiori.

Quando aderire pare una comoda realtà,

non crederla altresì una soluzione;

specchiati nella sua effimerità,

poi sposa caute ostruzioni.

E come l’abbraccio della Luna nelle acque,

non essere, tu, ombra del male.





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